Oltre le apparenze: riconoscere e superare le illusioni – Parte 3

Eccoci giunti alla terza e ultima parte di questo viaggio dedicato alle illusioni e al loro superamento.

Oggi ti propongo uno strumento molto comune ma che, se ben usato, può aiutare a uscire dalle illusioni: le domande.

Usare le domande per svegliarsi

Ci sono domande che hanno il potere di risvegliare la coscienza e liberarla dalle illusioni, e sono quelle che io chiamo “domande anti-illusione”.

Quando mi accorgo che una certa situazione ha cominciato ad attivare dei cambiamenti di stato dentro di me, per cui non sono più lucida e centrata, tiro fuori le mie domande anti-illusione.

Ideale è tenere queste domande a portata di mano, magari scritte su un foglietto dentro il portafogli o nell’agenda. È buona pratica, anche, dare loro un’occhiata quotidiana, a prescindere dagli eventi in corso.

Leggere le proprie domande anti-illusioni sembra un’azione estremamente semplice, tuttavia non è scontata, infatti ci si può dimenticare di farlo proprio nei momenti in cui se ne bisogno. Accade perché “sappiamo” di avere delle istruzioni o delle guide, ma, quando si attivano le emozioni, queste sovrascrivono i processi cognitivi. Bisogna fare in modo che leggere le proprie domande diventi un’abitudine, allora si ricorrerà a esse sempre più spontaneamente.

In pratica, come sono fatte queste domande anti-illusione?

Non esiste un modello standard che vada per tutti: ognuno deve creare le proprie e sperimentarle sul campo.

Comunque, per darti un esempio, ti lascio alcune delle domande anti-illusione che ho usato per me. Valuta se usarle così come sono o semmai modificale sulla base di quello che sai funzionare meglio per te.

Non è necessario rispondere in modo preciso o elaborato: le domande servono solo a risvegliare l’attenzione, invece di lasciare che venga dispersa a causa di un turbamento emotivo, positivo o negativo che sia.

Prima di leggere le domande, trovo efficace fare qualche respiro profondo e avere un contatto con la materia. Me lo scrivo sopra le domande stesse per ricordarmelo.

Ecco i miei esempi:

Fai qualche respiro profondo. Tocca qualcosa con le mani e senti la percezione tattile.

Come ti stai sentendo in questo momento?

Cosa stai pensando nella tua mente? … E come si sentono le tue emozioni? … E cosa senti nel corpo?

– C’è qualcosa che non ti sta quadrando, anche molto piccolo, ma che stai cercando di ignorare?

Quali bisogni o aspettative sono stati “agganciati” da questa situazione? 

– Stai sentendo la spinta impellente a fare qualcosa, a investire tempo, energia o denaro, a seguito di questa situazione? 

Se la tua anima o la parte più saggia di te potesse dirti qualcosa, cosa direbbe in questo momento?

Queste e altre domande mi hanno spesso aiutato a tirarmi fuori dall’incoscienza e a recuperare la salvifica lucidità il prima possibile.

Per alcune persone potrebbe essere necessario farsi la stessa domanda almeno tre volte, perché si tende a dare come prima risposta una elaborazione intellettuale, allora è bene provare a rispondere più volte e vedere se la risposta rimane la stessa oppure cambia.

Evitare i trabocchetti

Chiaramente, non potrai mai evitare del tutto i trabocchetti, i truffatori e le variegate prove della vita, perché sei qui per sperimentare e imparare dai tuoi stessi errori.

Se, tuttavia, ti alleni a portare l’attenzione al di là della superficie e a sintonizzarti con il tuo sentire più profondo, puoi intercettare sempre di più la vera qualità di una situazione e cogliere i suggerimenti del maestro interno, così da arginare la maggior parte delle illusioni ed evitare di ripetere a oltranza lezioni già incontrate.

Per oggi è tutto, grazie per aver letto fino a qui.

Spero di trovarti di nuovo fra le pagine del mio blog… A presto!

Camilla Ripani
Life Purpose Coach

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