Dalla paura al cambiamento
Oggi voglio parlarti di una emozione che ogni tanto mi viene a trovare e che affianca il cammino di molti esseri umani: la paura.
La paura si attiva nei momenti di pericolo o, più in generale, di fronte ai cambiamenti. La sua funzione biologica è tenerci lontano da tutto ciò che può farci danno o non è prevedibile. Per ottenere questo suo scopo, ci immerge in un fortissimo disagio, per spingerci a “scappare via”.
Relazionarsi con la paura
In genere, le persone si rapportano in due modi con questa emozione.
Cercano di evitare di sentirla. Adottano quindi strategie come mangiare troppo, fare in modo eccessivo, dove non si fermano mai, assumere farmaci o droghe, fino a sopprimere la propria parte emotiva.
Oppure, tendono a combattere la paura, ottenendo come risultato una sua amplificazione. Arrivano a manifestare ansia, panico, e altre alterazioni estreme della percezione.
Entrambi i casi portano a conseguenze spiacevoli, perché la paura trova sempre il modo di lasciare la sua impronta, alterando i comportamenti, le sensibilità, i vissuti psichici, le energie a disposizione e interferendo anche con i processi della salute.
Esiste una terza via, che è quella di integrare le emozioni, il che significa, nel caso della paura, smettere di ignorarla o combatterla, ma aggiornare il suo programma in modo che possa abbracciare consapevolezze più amplie.
Il primo passo dell’integrazione è essere disposti a sentire la paura e concederle il “diritto” di esistere, senza volerla sopprimere, combattere o “spiegare”.
Sentire la paura significa accoglierla all’interno di uno spazio di presenza. Se hai paura, fermati un attimo, fai un respiro profondo e smetti di fuggire via dal luogo dove ti vuole incontrare; non opporti, ma accetta la sua richiesta, respira con lei. Non c’è da capire, non c’è da combattere, c’è da respirare insieme.
Distinguere i vari casi
Ovviamente ci sono paure e paure: bisogna distinguere i vari casi.
Alcuni timori riguardano situazioni realmente urgenti, cose a cui devi prestare la massima attenzione sul momento, quindi è giusto attivarsi in tal senso.
Poi ci sono le paure che riguardano il futuro e che generano pensieri con prospettive catastrofiche, quando la strada da compiere è ancora tutta da definire. Quest’ultimo è un caso più particolare, non sempre giustificato, che rischia di interferire con la nostra serenità.
Un conto è fare dei ragionamenti per costruire una prospettiva a lungo termine, cercando di prevenire i problemi, un altro è sprofondare nella paura perché si pensa solo alle conseguenze peggiori, perdendo ogni connessione con il flusso della vita e di conseguenza con le nostre facoltà cognitive, che possono esprimersi al meglio solo quando siamo in uno stato rilassato e confidente.
Quattro binari per guarire dalla paura
Avere fiducia nelle vie dell’universo, nelle soluzioni che arrivano anche quando non le vediamo, nel fatto che si apriranno le porte giuste, mentre noi facciamo la nostra parte, è essenziale se vogliamo attirarci le migliori possibilità dell’esistenza. È una questione di risonanza: la materia risponde all’energia che la chiama.
Come fare, allora, per guarire dalla paura?
Suggerisco di procedere su quattro binari in modo parallelo.
Sul primo binario, fai quel primo passo per l’integrazione di cui abbiamo parlato sopra: riconosci la paura e la accogli, le dai la tua piena presenza, lasciandole il diritto di esistere, anche dentro il tuo corpo. Instauri con lei una comunicazione che non è intellettuale, ma declinata dal tuo permettere le sensazioni, le immagini interiori, le intuizioni, la libera espressione di sé. Questo tipo di dialogo può poi continuare con tecniche che si possono apprendere da libri, corsi o facendosi seguire dai professionisti, spaziando dall’alchimia alla scrittura creativa, all’integrazione emotiva professionale (come la tecnica FastReset).
Sul secondo binario, vai a “nutrire” il più possibile te stesso, facendo azioni e scelte che rispettano il tuo benessere, rispettano cioè il bisogno del tuo corpo di avere uno stile di vita equilibrato, e il bisogno della tua psiche di avere un dialogo interiore di supporto e valorizzazione, come fossi un genitore amorevole e paziente, che cura e incoraggia senza sosta. Di solito, la paura trova terreno fertile nelle persone che sono abituate a stare sulla difensiva, perché non hanno avuto una percezione stabile dell’essere amati e curati.
Il terzo binario riguarda coltivare la fede, la fiducia verso la natura profonda della realtà, che è una natura di amore. Anche se non sei connesso a questa realtà, puoi invocarla. Fermati un attimo, fai una preghiera, un pensiero, accendi una luce… e poi lascia che tutto l’amore che esiste entri nel tuo cuore. Inspirando, porti l’amore dell’universo dentro di te, ed espirando lo distribuisci a ogni cellula del tuo essere. Inspiri e prendi amore, espiri e lo distribuisci. E continui così, diversi minuti, ogni giorno, ogni volta.
Il quarto binario si basa sulle prime azioni che puoi fare nella direzione di una soluzione. Non devi aspettare di vedere tutto il percorso, devi solo vedere i tuoi prossimi passi e farli. Hai paura di fallire? Hai paura di non essere all’altezza di qualcosa? Hai paura che non riuscirai a liberarti di una certa situazione? Chiediti qual è una prima azione che puoi fare per andare un po’ più in là rispetto al problema e quindi falla. Poi continua così, giorno dopo giorno. La paura può paralizzarti e spingerti a sottovalutare quei primi, piccoli passi che ti mettono in moto. “Aiutati che Dio ti aiuta”, si dice; significa: muoviti, entra nel processo, che poi, strada facendo, si apriranno porte che ora non vedi.
Un cambiamento profondo
Questi binari sono importanti, non scontati, e possono richiedere un lavoro personale importante o magari l’aiuto di un professionista.
Ci dicono, comunque, che lo spazio di manovra è ampio e riguarda l’accogliere le emozioni e il proprio sentire, il prendersi cura di sé in modo responsabile, l’aprirsi alla fiducia verso il mistero della vita, e l’agire, facendo i propri necessari.
Se accettiamo e permettiamo la sinergia di questi binari, abbiamo l’occasione di trasformare la paura in una spinta evolutiva, in un cambiamento profondo che partorirà la migliore versione di noi, di te.
Se ti ritrovi a lottare con le tue paure e desideri trasformarle in opportunità di crescita, sono qui per accompagnarti in questo percorso. Come Life Purpose Coach specializzata nel supportare le persone a scoprire e vivere la propria missione di vita, posso aiutarti a sviluppare gli strumenti necessari per gestire le tue paure in modo costruttivo.
Ho visto persone trasformare la paura del cambiamento professionale in energia creativa per avviare progetti innovativi, o la paura di non essere all'altezza in una profonda consapevolezza dei propri talenti unici.
Contattami per esplorare insieme come le tue emozioni si collegano al tuo percorso personale o professionale, e come possono diventare alleate nel realizzare il tuo potenziale più autentico, o continua a seguirmi sui miei canali per farti ispirare da contenuti come questi.
Camilla Ripani
Life Purpose Coach
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