Non fare scelte che non vorresti fare
Non fare scelte che non vorresti fare, fare veramente. Non venderti in nome di una tranquillità e di un agio che derivano dal dire "sì" adesso, mentre invece vorresti dire "no". Quando vai contro la verità, la tua verità, prima o poi ne paghi il prezzo.
Sembra un qualche strano monito esoterico, ma è semplicemente quello che accade quando non segui la tua natura: entri in una sofferenza psicologica, che pian piano si espande in tutta la tua energia e coinvolge la tua vitalità, finendo per ricadere anche sul piano fisico.
Perché vai contro il tuo stesso sentire?
Perché scegli la strada che non ti appartiene? Perché vai contro il tuo stesso sentire?
Le motivazioni attingono da vari fattori. Uno di questi è correlato alla parte del nostro cervello che gestisce le emozioni e che chiamiamo “cervello emotivo”. Il cervello emotivo è profondamente connesso con il corpo e l’istinto di sopravvivenza. Esso tende a ripetere gli schemi di comportamento appresi durante l'infanzia. Molto in breve, quando questi schemi sono del tipo "se faccio come voglio, perdo l'amore dei miei cari e rischio di non sopravvivere", allora la tua biologia, ossia le tue forze viscerali, faranno di tutto per farti fare il contrario di quello che in realtà vuoi fare, anche quando ormai sei diventato adulto e non dipendi più dai tuoi genitori.
Un altro fattore è connesso alla nostra cultura, ai valori della moderna società occidentale, che sono intrisi di superficialità e materialismo e, come tali, allontanano da tutto ciò che è connesso all'essere, all'invisibile, all'intuito, al percepire la propria voce interiore.
Le persone che prendono quello che vogliono
Penserai che, tuttavia, ci sono persone che sanno bene cosa vogliono, tanto che non esitano a prenderselo, anche a scapito degli altri. Di fatto, anch'esse vanno contro la loro verità.
Cosa intendo per "verità"? La verità di cui parlo in questo contesto è una dimensione di contatto con la consapevolezza, filtrata il meno possibile.
Non è dunque una interpretazione intellettuale, non è ciò che conviene o fa comodo, ma è ciò che per te è autentico, ciò che viene spontaneamente percepito non tanto dai luoghi della tua personalità – che può essere condizionata da vari processi mentali o emotivi – ma da quella dimensione di te che è connessa al mistero della vita, all'anima, allo spirito; una dimensione che è invisibile, profonda, misteriosa e che, in qualche modo, sa sempre come stanno davvero le cose.
Le persone che prendono quello che "vogliono", a scapito degli altri e senza guardare in faccia nessuno, a cosa stanno dicendo "sì" e a cosa stanno dicendo "no"? Stanno dicendo sì al loro sé incondizionato, alla loro natura autentica, o stanno dicendo sì al loro egoismo, alla loro paura, al desiderio di potere? La risposta è palese.
Un sentiero per coraggiosi
A questo punto è chiaro che la verità che non va tradita è quella della tua anima, non certo quella dell'ego.
Cosa vuole, dunque, la tua anima? O, se preferisci: cosa vuole il tuo ventre, il tuo respiro? Cosa vuole quel Dio potenziale, quell'essere magnifico che abita dentro di te e che anela a manifestarsi?
Ciò che vuole, in genere, non è comodo né facile: spingerti su un sentiero che spesso puoi attraversare solo se cambi, solo se accetti di trasformarti.
La persona piena di dubbi, bisognosa di ricevere amore e approvazione dall'esterno, si scontra continuamente con il dolore di deludere gli altri, tanto che tende a farsi condizionare, ignorando il proprio sentire. Per lei, la difficoltà, il sentiero, è dire di sì a se stessa e no al bisogno di approvazione.
La persona che non esita ad accaparrarsi le risorse in modo egoistico e a versare acqua solo al proprio mulino fa fatica ad ascoltare e ascoltarsi, ad accorgersi del vero valore delle cose. Per questa persona, il sentiero da percorrere è dire sì agli altri e no al bisogno di potere.
La via della verità è un sentiero per coraggiosi, per chi non si accontenta delle apparenze né delle illusioni. È anche l'unico sentiero che abbia senso percorrere e che ne valga la pena, perché tutte le altre direzioni, prima o poi, portano a un vicolo cieco (e non è detto che se ne prenda coscienza in tempo per questa vita).
Scegliere la verità significa scegliere la via che ti mette in pace con chi tu sei davvero, anche quando non è facile, anche quando questo significa che dovrai fare dei cambiamenti.
Spunti di esplorazione
E allora… chi sono io? Cosa vuole la mia anima? Come faccio a scegliere la mia strada?
Trovare le risposte a queste domande richiede un viaggio di esplorazione e trasformazione che non si può certo esaurire in breve, con le parole offerte da un articolo. Possiamo, tuttavia, offrire degli "spunti di esplorazione".
1. Sviluppa l'osservatore interiore. Allenati a osservare situazioni e cose in modo distaccato, neutro, senza giudicare. Accade qualcosa e ne prendi atto. Arrivano dei pensieri, ne prendi atto. Osservi l'ambiente esterno e quello interno, ciò che richiama la tua attenzione fuori e dentro di te.
2. Tieni da conto i tuoi valori. Pensa alle qualità, ai principi che per te rappresentano un punto fermo, senza i quali non saresti disposto ad andare avanti. Nota dove sono presenti o dove vorresti fare loro spazio. I tuoi valori sono connessi con la tua missione.
3. Prediligi le attività che ti nutrono, quelle che aumentano la tua energia, ti danno gioia, ti appagano a livello profondo. Troverai che, mentre le fai, perdi il senso del tempo. Tienile d'occhio e non sottovalutarle: sono sempre connesse, in qualche modo, ai tuoi talenti, al tuo vero sé.
4. Chiediti dove ti dai senza riserve. Dove o quando sei disposto a dare, anche se non ricevi? Spesso questo indica che ti trovi su una strada autentica. Attenzione: deve essere qualcosa che ti nutre, che ha un senso per te, e non che ti lascia svuotato, lamentoso o frustrato.
5. Cerca la tua eccellenza. C'è qualcosa che sai fare o hai imparato a fare bene e che agli altri apprezzano di te? La nostra eccellenza non è mai fine a se stessa, ma è portatrice di qualcosa da donare a questo mondo e, di solito, il mondo se ne accorge.
5. Non scartare subito la paura. La paura spesso è un faro che lampeggia sul limitare del nostro potenziale più grande: abbiamo paura di chi siamo chiamati a diventare. Prima di scartare la direzione dove si erge la paura, valuta che non si tratti, invece, di quel faro. Rispondi alla domanda: se tu fossi libero da tutte le paure e i condizionamenti, se avessi la certezza di non fallire, chi saresti? Cosa faresti?
La capacità di sentirsi
Questi passi poggiano tutti su una capacità imprescindibile, che è la base di ogni ricerca: la capacità di "sentirsi", di percepire i propri moti interni, al di là delle storie che racconta la mente.
Se non sai cogliere in che modo vibri dentro di te, cosa ti accende, ti illumina, e cosa invece ti provoca disagio o depotenzia la tua energia, non riuscirai a cogliere i segnali – spesso più sottili e nascosti – che ti guidano sul sentiero della verità, quello che vuole percorrere la tua anima, quello che ti chiede – anzi ti sussurra – di trasformarti in una persona più grande, migliore. Se confidi solo nei tuoi ragionamenti, rimarrà un esercizio intellettuale, sganciato da ogni reale cambiamento.
Se hai difficoltà a percepirti, una domanda che ti consiglio di farti regolarmente è: "Come mi sento in questo momento? Cosa provo?". Analogamente, quando ti trovi di fronte a una scelta, chiediti: "Come mi fa sentire l'idea di fare questa scelta?" E, una volta che hai la risposta, non tradirla prendendo decisioni che non la rispettano.
Nei percorsi di coaching che faccio con i miei clienti, il primo passo è sempre quello dell’autenticità e riguarda la capacità di sentire se le scelte desiderate sono allineate con la propria natura profonda, se nascono dalla propria “autorità interiore”.
Se non sai percepire cosa vuoi "davvero", se non sei cosciente dei tuoi valori, rischi di metterti in moto per degli obiettivi illusori i quali, alla fine, non faranno che esaurire le tue energie o portarti fuori rotta.
Il tuo tempo è prezioso, usalo con saggezza!
Camilla Ripani
Life Purpose Coach